Anche le formiche nel loro piccolo... allattano
[Foglie sparse #62] Tra strani latti e metamorfosi
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Dopo questa comunicazione di servizio, parliamo di formiche!
Immagine generosamente offerta dall’intelligenza artificiale DALL-E 2.
Latte, non solo una cosa da mammiferi
Ti chiederai per quale motivo abbia incominciato a scrivere di latte. Cosa c’entra con le formiche? Un passo alla volta e ci arriveremo.
Siamo abituati a pensare al latte come a qualcosa che appartiene unicamente ai mammiferi. Del resto ce l’hanno insegnato a scuola. Noi stessi Homo sapiens allattiamo i nostri piccoli e sappiamo quanto il latte materno sia prezioso, non solo per il suo carico di nutrienti, ma anche per altre sostanze che contribuiscono a rafforzare le difese immunitarie.
Eppure anche altri animali producono latte. A questo punto è necessaria una precisazione: in biologia, soprattutto per gli scienziati che studiano i mammiferi, il latte è unicamente la secrezione prodotta da una ghiandola mammaria.
Con il progredire della ricerca sugli animali, però, alcuni studiosi hanno cominciato a essere d’accordo nell’aggiungere altri significati a questa parola. Se un genitore sintetizza o modifica un sostanza con cui nutre la prole e da cui dipende la stessa sopravvivenza di quest’ultima, beh, saremo davanti a un altro tipo di latte. E in natura ce ne sono numerosi e di sorprendenti.
Tra gli uccelli, un esempio è il fenicottero: una volta schiuso il loro unico grande uovo, mamma e papà tireranno fuori dal gozzo un latte altamente grasso e proteico con cui nutriranno il pulcino per nove mesi. I richiami insistenti del piccolo affamato stimolano nel cervello dei genitori il rilascio di prolattina, lo stesso ormone che regola la produzione di latte negli umani, che a sua volta induce la produzione di questa sostanza nel gozzo.
Anche gli insetti “allattano”. Nicrophorus orbicollis, un coleottero necroforo, mangia un pezzetto del cadavere a disposizione (se si chiama necroforo un motivo ci sarà), lo predigerisce e lo rigurgita nella bocca del suo piccolino in cerca di cibo.
Alcuni studi hanno dimostrato che quello che viene traferito da genitore a figlio non è solo cibo premasticato, ma è arricchito da altri ingredienti — probabilmente enzimi, anticorpi e persino microrganismi — tanto da favorire la sopravvivenza della prole.
E le formiche?
Su Nature, alla fine di novembre, è stato pubblicato un articolo che contribuisce ad arricchire il panorama della produzione di latte nel regno animale e della sua funzione.
Orli Snir, l’autrice della ricerca, stava studiando le pupe di una particolare specie di formiche, Ooceraea biroi.
Piccola digressione: la pupa è uno degli stadi della metamorfosi degli insetti. Il ciclo di vita prevede una prima tappa, l’uovo, dalla cui schiusa fuoriesce la larva. L’insetto in questa forma è solitamente in grado di muoversi e si nutre (anche tanto… hai mai visto una larva di macaone mangiare?!?) per poi affrontare lo stadio pupale: la pupa è immobile e va incontro alle trasformazioni che la porteranno allo stadio adulto. Probabilmente queste informazioni non ti saranno del tutto nuove se hai incrociato sul tuo percorso la famosa metamorfosi delle farfalle.
Lo studio prevedeva l’isolamento delle formiche nelle diverse fasi del loro ciclo vitale, per raccogliere qualche indizio sulle origini della loro incredibile organizzazione, quella stretta collaborazione che rende le colonie un superorganismo.
Le pupe di Orli Snir però, una volta isolate dalle formiche adulte e dalle larve con cui in natura sono solitamente in contatto nella colonia, morivano. Annegavano in un liquido dorato che eccedeva al loro interno. La studiosa, per evitare che accadesse nuovamente, ha iniziato ad aspirare via il fluido e diversi sospetti hanno cominciato ad aleggiare nella sua mente.
Un fluido che tiene insieme una comunità
Dopo numerose osservazioni ed esperimenti, gli scienziati hanno iniettato colorante alimentare blu nelle pupe per tracciare il percorso del misterioso fluido e capire dove finisse all’interno delle colonie, con larve e adulti presenti.
Il gruppo di ricerca è stato in grado di mostrare che le formiche adulte bevono il fluido mentre viene secreto e aiutano anche le loro larve a nutrirsene, avvicinandole alle pupe. Ciò impedisce l'accumulo di liquido e non solo. Questa sostanza probabilmente deriva dal fluido di muta, che in altri insetti viene riassorbito e utilizzato unicamente dall’individuo che lo produce. La sua composizione chimica suggerisce che ha un alto valore nutrizionale per le larve e che potrebbe contribuire a modulare lo sviluppo e il comportamento di larve e adulti, dato il contenuto di ormoni e sostanze che agiscono sul sistema nervoso.
Questi meccanismi sono stati osservati in altre 5 specie di formiche che appartengono alle cinque principali sottofamiglie di questi animali.
Il latte delle pupe si è rivelato un fluido sociale che unisce le formiche attraverso i diversi stadi del loro sviluppo - adulti, larve e, appunto, pupe - in quell’entità coerente che è la colonia.
Non proverrà da una ghiandola mammaria, ma di certo non sfigura confrontato con gli altri latti del regno animale.
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Ho cambiato piattaforma ma le vecchie abitudini rimangono, quindi…
Qualcosa da leggere…
… sul latte delle pupe di formica
Ci sono tanti articoli pubblicati su questa ricerca.
🔎 Gli approfondimenti di Nature:
Pupating ants make milk — and scientists only just noticed (nature.com)
A fluid role in ant society as adults give larvae ‘milk’ from pupae (nature.com)
👀 I pezzi un po’ più divulgativi del New York Times e di Scientific American:
Ant Milk: It Does a Colony Good - The New York Times (nytimes.com)
Ants Can Produce Milk for Their Young (and Old) - Scientific American
… sulle formiche
L’articolo pubblicato da Pietro Bassi su Aula di Scienze Zanichelli:
La vita segreta delle formiche - Aula di Scienze (zanichelli.it)
… sul latte nel regno animale
Un articolo un po’ datato, sempre del New York Times:
Everywhere in the Animal Kingdom, Followers of the Milky Way - The New York Times (nytimes.com)
… sulle metamorfosi
Assolutamente consigliato il libro di Marco Di Domenico, Il taccuino delle metamorfosi (Codice Edizioni, 2022). L’ho recensito qui:
Pikaia – Non solo farfalle. Le vite mutevoli del regno animale nel Taccuino delle metamorfosi
Anche per oggi tocca salutarci. Mi ritroverai nella tua casella di posta elettronica a Natale, per gli auguri 😉.
Trascorri una serena domenica,
Alessia