Foglie sparse | Animali selvatici, domestici, ammaestrati
Ciao!
Avevo immaginato che l'argomento della scorsa settimana - la condivisione di immagini di animali selvatici sui social network - sarebbe risultato delicato e a tratti controverso, soprattutto per chi non è vicino agli animali per lavoro, per studio o, più semplicemente, perché convive con uno di loro.
Ho la fortuna di aver raccolto le impressioni di uno dei destinatari della newsletter e vorrei partire dalle sue parole per poter spiegare meglio alcuni concetti che ho dato per scontati e stimolare nuovi spunti di riflessione. Sarebbe bello se questo nostro appuntamento settimanale, invece che un One Woman Show, desse origine a un dialogo tra me, te e tutti coloro che ricevono Foglie sparse. Per cui se hai domande, dubbi o altro, scrivimi all'indirizzo di posta alessia.fogliesparse@gmail.com.
Disclaimer: nessun amico e iscritto alla newsletter è stato maltrattato per la realizzazione di questa email. I messaggi che leggerai sono pubblicati con il permesso dell'autore che, per comodità e per proteggere la sua privacy, chiameremo M.
I dubbi di M.
Era una calda domenica mattina di luglio, la newsletter era stata programmata e inviata con successo già da una mezz'oretta, quando sul mio smartphone arriva un messaggio vocale. È M. che ha già letto Foglie sparse:
“Sul tema in sé sono del tutto colto alla sprovvista: naturalmente sugli animali non mi ha mai sfiorato per sbaglio ciò di cui parli tu e lo capisco anche solo fino a un certo punto, ad esempio gli animali che mettono in atto comportamenti non naturali per loro. Non so, da un certo punto di vista lo capisco. Dall’altro, se lo fanno [mettere in atto comportamenti non naturali, NdA] e riescono a farlo, lo hanno appreso e stanno sperimentando, per cui alla fine, ormai c’è abbastanza convivenza con gli umani, tanto da evolversi anche loro [gli animali, NdA]. Il tema, però, è complesso e interessante”.
Abituata ad avere a che fare con naturalisti, biologi e veterinari (e a volte qualche fisico, sia teorico che applicato), mi rendo conto che il tema della newsletter era un tantino singolare per chi è a digiuno di scienze naturali e/o etologia. Ho dato per assimilati il concetto di comportamento ma anche la differenza tra animale domestico e animale selvatico. Così, su due piedi, tiro fuori l'esempio dell'orso a cui viene insegnato a ballare nel circo: è un animale selvatico, impara sì a ballare (e qui andrebbe capito in che modo gli è stato insegnato), ma questa attività non fa parte dell'insieme di comportamenti tipici della sua specie. Forse l'esempio del leone che attraversa un cerchio di fuoco sarebbe stato più performante 🤔.
M. risponde:
“Continuo a non capire bene. L'uomo può andare ad esempio in un safari, un parco, e gli animali possono vederlo da lontano. Quindi sono a contatto con noi! Capisco per gli animali in zone in cui l'umano non arriva. Sì, capisco il fatto dell’orso che non deve ballare, ma chi ha deciso quali sono gli animali che si possono addomesticare e no? Ora non so i dettagli, capisco l'esempio del cane che viene da tutta una storia millenaria di selezione e idem per altri animali, però in linea di principio ci sono quelli che riescono a imparare, ad esempio a ballare, per cui vorrà dire che posseggono questa plasticità. Magari il leone no. Alla fine sono sempre convenzioni, come gli animali che si possono mangiare e non si possono mangiare”.
La rappresentazione del rapporto tra uomo, natura e animali che ho tratto da questo commento è più o meno questa:

Cerco di fare un po' d'ordine tra le idee che vengono espresse nel vocale trascritto:
il solo contatto visivo, più o meno saltuario, con l'uomo rende gli animali abituati alla sua presenza e dà all'uomo stesso il permesso di "addomesticarli" (o ammaestrarli? o possederli?);
l'addomesticazione e il comportamento sono convenzioni.
C'è tantissima carne al fuoco: sappi che il punto 1 puzza un tantino di colonialismo, infatti l'animalismo è storicamente legato allo schiavismo (a tal proposito continuo a consigliarti questo libro), e che il comportamento - in etologia - non è una convenzione. Ti prometto che riprenderò questi discorsi nelle prossime newsletter, ma ora soffermiamoci sulla domesticazione.
La differenza tra animali selvatici e animali addomesticati
La domesticazione (o addomesticazione) di animali, così come di piante, è un processo antico che ha origine nella nostra preistoria. Per essere precisi, nella domesticazione l'uomo ha sostituito la selezione naturale con quella artificiale modificando geneticamente, con il trascorrere dei millenni, le specie animali e vegetali che potevano essergli in qualche modo utili. Questo processo ha comportato, con il trascorrere del tempo, notevoli cambiamenti del comportamento, del ciclo biologico e della stessa fisiologia della specie coinvolta. Il lupo è diventato cane dopo millenni: qualche esemplare, oltre 30.000 anni fa, si è avvicinato agli insediamenti umani per rubacchiare qualche avanzo di carne. Alcuni di loro erano più docili e hanno iniziato a sostare e creare qualche forma di contatto con l'uomo e, molto lentamente, il rapporto è diventato più stretto, si è riusciti a far accoppiare individui con i caratteri desiderati e il Canis lupus è diventato Canis lupus familiaris, due sottospecie diverse.
Come scrive il saggista scientifico, Richard. C. Francis:
"La domesticazione è un fenomeno evoluzionistico vistosamente accelerato, nel quale la prossimità con l’uomo agisce come un potente fattore selettivo"
Qui abbiamo la risposta alla domanda di M., chi o meglio cosa decide quali animali si possono addomesticare e quali no: è lei, l'evoluzione.
Un animale selvatico, invece, è un animale che non ha attraversato il processo di domesticazione e vive libero, nel suo proprio habitat.
L'orso è ammaestrato, non addomesticato
L'orso che impara a ballare non è addomesticato - non ha percorso quel lungo cammino proprio di specie come cani, gatti e cavalli - è ammaestrato. Esemplari di questi animali vengono prelevati dal proprio ambiente o fatti nascere e crescere in cattività e, con metodi che possono essere più o meno coercitivi, viene insegnato loro un compito. Il fatto che l'animale in questione impari un'abilità appartiene alla sfera dell'apprendimento (in questo caso forzato) e non del comportamento in generale.
Ma del comportamento parleremo nei nostri prossimi appuntamenti.
P.S. Ringrazio M. per essersi prestato a una disamina di quelli che dovevano essere degli innocentissimi messaggi vocali della domenica mattina 😂
Qualcosa da...
...leggere durante le ferie estive
Ho già citato Richard. C. Francis e, se desideri scoprire quali sono gli animali addomesticati e quale sia stato il loro viaggio di trasformazione, non puoi non leggere il suo libro "Addomesticati" (Bollati Boringhieri, 2016).
Addomesticati Richard C. Francis - Bollati Boringhieri — www.bollatiboringhieri.it Molte specie antenate degli attuali animali domestici si sono estinte. Altre, come il lupo – progenitore riconosciuto di tutti i nostri cani – vivono ancora allo stato selvatico, ma non possono certo vantare la consistenza numerica e l’onnipresenza dei loro discendenti domestici. Dal punto di vista evoluzionistico, insomma, lasciarsi addomesticare dall’uomo conviene: è una sorta …
...leggere anche dopo questa newsletter
A proposito di domesticazione e animali selvatici, "Cosa succede quando le mode cinematografiche si spingono oltre i confini della domesticazione e finiscono per coinvolgere animali selvatici?". Ce lo spiega Francesca Buoninconti, naturalista e divulgatrice scientifica, nel suo articolo per Il Tascabile.
Effetto Nemo - Il Tascabile — www.iltascabile.com Cosa succede quando un animale diventa di moda a causa di un film?
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Buona giornata e a prestissimo,
Alessia