Foglie sparse | Le parole che non ci hanno detto...
Buona domenica!
In questi giorni è abbastanza difficile non riflettere sul periodo storico che stiamo attraversando. Ho pensato di inviarti comunque questa email per distrarti un po' e chiacchierare come sempre di animali, natura e comunicazione.
Non so se conosci la trasmissione PresaDiretta. Va in onda su Rai3, è condotta da Riccardo Iacona, ed è dedicata a reportage di vario argomento. Ammetto di non amare il giornalismo televisivo d'inchiesta, soprattutto quello costruito in maniera sensazionalistica o basato su narrazioni distorte, spesso condotte per dimostrare una propria tesi e non raccogliendo informazioni con mente libera e aperta. Non ti farò esempi, ma probabilmente hai già capito di cosa sto parlando.
Dopo lunedì scorso, il 21 febbraio, nella mia bolla social si è fatto un gran discutere di questo programma per via della puntata sul rapporto tra uomo e animali domestici. Insomma, mi sono incuriosita e ho recuperato quei 111 minuti d'inchiesta. E mi sono resa conto che, forse, il problema era nelle parole che non sono state dette.
Gli argomenti trattati
Le inchieste trasmesse nella puntata "Amore Bestiale" hanno riguardato - in ordine di apparizione - la pet economy, ossia tutto l'insieme di servizi e prodotti che riguardano la cura, il mantenimento e l'intrattenimento degli animali domestici, la questione dei cani brachicefali e del maltrattamento genetico (di cui ti avevo già parlato in occasione di San Valentino), la scienza che spiega il nostro rapporto con i cani, il traffico di cuccioli, la pet therapy e la morte dei nostri animali.
Immaginerai che già la scelta di mandare in onda in seconda serata la parte di denuncia, quella probabilmente più interessante e più utile, è quantomeno discutibile. Però c'è anche altro che mi ha fatto rimanere perplessa.
Le parole chiave che non ci sono state dette
Non mi piacciono le inchieste giornalistiche televisive perché spesso si vuole catturare l'attenzione dello spettatore con l'indignazione e non con l'informazione. E allora la pet economy la si mostra come uno sperpero di soldi delirante legato al voler trattare i nostri animali come figli, le interviste con gli scienziati si montano ad hoc rendendo il messaggio da veicolare confuso, si spiegano superficialmente ambiti di ricerca in fase di sviluppo, si aggiunge una nota creepy (cimiteri per cani e tassidermizzazione del proprio compagno animale) per soddisfare il lato morboso dell'ascoltatore.
Il materiale presentato era tanto e lo si sarebbe potuto leggere attraverso altre parole chiave per svolgere vero servizio pubblico, educare, far crescere la consapevolezza dello spettatore.
Le parole chiave sono:
benessere animale;
relazione tra uomo e animali;
antropocentrismo.
Con queste tre lenti si sarebbe potuto far capire che i trattamenti di bellezza per cani e gatti, con tanto di sauna e fanghi, i vestiti costosi, un certo tipo di manipolazioni fisiche, sono maltrattamento e non cura; che se si vuole bene al proprio compagno animale vanno rispettati i bisogni della sua specie e non i nostri, proiettati su di lui; che un animale non è uno status symbol, come un iPhone, e il bello è costruire una relazione basata sulla diversità che intercorre tra le nostre specie. Siamo noi che, nell'esperienza con l'altro animale, dovremmo avvicinarci alla natura e non il contrario.
Avremmo imparato che insistere sulla dicotomia figli-animali è dannoso, è una lettura distorta che inquadra solo alcuni casi alterati del rapporto con un cane; che non ha senso chiedere se voler bene al proprio compagno animale "è uno spreco d'amore", "è dare troppo", perché non esistono esseri viventi di serie A e di serie B.

Avremmo potuto avere l'occasione di capire come funziona la pet therapy, invece di guardarla con un occhio superficiale e poco attento all'evoluzione della ricerca in questo campo. Insomma, no, gli IAA, gli Interventi Assistiti con Animali, non consistono semplicemente nel grattare la pancia a un simpatico cagnolino di nome Polpetta. Prevedono una struttura, dei protocolli, tempi e modi precisi.
Saremmo potuti partire per un viaggio entusiasmante nell'etologia del cane: sono andate in onda alcune interviste ai ricercatori dell’Università Loránd Eötvös di Budapest (io ho parlato del loro lavoro qui, qui e qui), ma sono state tagliate e quasi nulla è emerso dei risultati di questo gruppo di studiosi.
Sarebbe potuto essere un modo per parlare di animali con chiarezza e competenza, e invece è stato il solito giornalismo d'inchiesta televisivo sull'onda dell'indignazione anziché dell'informazione.
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Qualcosa da...
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Se non l'hai ancora vista, questa è la puntata di PresaDiretta di cui ti ho parlato.
Presadiretta 2022 - Amore bestiale - Video - RaiPlay
Migliori amici, cani e gatti, oggi vengono amati come figli. Attorno alla cura degli animali da compagnia c'è un giro d'affari che vale 200 miliardi di euro all'anno. Ma cosa c'è dietro l'amore per gli animali domestici? È solo business? Che cosa ci restituiscono i nostri animali domestici nella vita che passiamo assieme? Perché abbiamo così tanto bisogno di loro? Le tante risposte, e per niente banali, nell'inchiesta di PresaDiretta.
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Roberto Marchesini, filosofo, etologo, zooantropologo e direttore della Scuola di Interazione Uomo-Animale (SIUA), ha commentato su Facebook la puntata di PresaDiretta. Secondo me le sue riflessioni - a tratti molto animate - valgono la pena di essere ascoltate.
Presa diretta o presa per i fondelli - Roberto Marchesini — www.facebook.com
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È di qualche mese fa il Dossier di Mind, progetto della rivista Le Scienze su psicologia e neuroscienze, dedicato al nostro rapporto con gli animali domestici. Ritroverai molti dei temi sfiorati nella trasmissione, approfonditi dal punto di vista scientifico.
Amici a quattro zampe - Le Scienze — www.lescienze.it
Fedeli compagni di vita e di giochi, cani e gatti ci accompagnano da millenni. La storia di una lunga e felice relazione sotto la lente della scienza.
Per oggi direi che è tutto.
Buona giornata e a presto,
Alessia