Foglie sparse | Questione di fiducia
Ciao,
come stai? Come procede questo settembre? Io, una decina di giorni fa, ho partecipato a un evento dal vivo dopo tanto tempo: era un incontro di formazione per giornalisti e aspiranti tali intitolato "Come comunicare i conflitti sull'ambiente". Come succede spesso per molti di questi appuntamenti, il nome è piuttosto artefatto e un tantino fuorviante rispetto a ciò di cui si è realmente parlato (e che comunque era già tanta roba). Sì, perché anche solo trattare COME comunicare le notizie che riguardano l'ambiente è qualcosa di complesso ma anche incredibilmente urgente.
Tra tutti gli ospiti, che hanno fornito contributi più o meno condivisibili, di sicuro mi ha colpita Giovanni Carrada, biologo, autore di Superquark dal 1994, consulente per la comunicazione di istituzioni come l'ISPRA-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e curatore di numerosi progetti di divulgazione scientifica. Insomma, la persona giusta, nel luogo giusto, al momento giusto!
Il problema è la fiducia
Il giornalista, il comunicatore della scienza, è il tramite tra gli esperti e i cittadini. Quest'ultimi, però, non ci ascolteranno, non dialogheranno con noi, se non hanno fiducia in noi e nelle istituzioni. Ma la fiducia si costruisce con il tempo, mattone su mattone, con fatica, e si conserva con tutte le forze possibili perché per perderla basta un attimo. Cosa si può fare nel concreto per costruire questa relazione? Carrada ha elencato alcuni punti cruciali, i primi dedicati ai media, i secondi alle istituzioni.

Comunicare scienza e ambiente: consigli per i media
Sia per quanto riguarda i vaccini , sia per i cambiamenti climatici, diciamocelo: chi un po' ne sa di comunicazione si sta accorgendo del casino (si può dire casino? Sì, dai!) che sta succedendo. Come ha spiegato Carrada, si perde sempre l'opportunità di parlare di determinati temi in tempi di pace. Non si coglie l'occasione di porre delle basi solide che poi non implodano in momenti di emergenza, momenti in cui non c'è tempo e la famosa fiducia o te la sei guadagnata prima oppure la strada per diffondere informazioni importanti sarà a dir poco erta. Come può agire, quindi, un giornalista, un comunicatore della scienza, o anche, in generale, una redazione? Ecco i consigli di Carrada:
evitare un clima di indistinta e perenne emergenza su tutto, come accade molto frequentemente quando si parla di tutela dell'ambiente e riscaldamento globale;
evitare il sensazionalismo e la tentazione di portare avanti solo le cattive notizie (si sa, aiutano il clickbait ma non la costruzione del rapporto di fiducia con il lettore);
non alimentare la polarizzazione: non esistono "buoni" e "cattivi" nella questione ambientale, almeno che non si faccia riferimento a fenomeni criminali;
non fatevi ingannare: non esistono soluzioni semplici;
per una buona comunicazione della scienza è essenziale confrontarsi quanto più possibile con gli esperti (ed è anche il momento più bello perché si impara tantissimo);
occuparsi anche delle buone notizie: ci sono, vanno diffuse e contribuiscono a disinnescare la polarizzazione e la sfiducia nei media e nelle istituzioni.
E le istituzioni? Quale strada possono percorrere nella comunicazione ambientale?
Carrada ha spiegato che, fino a ora, le istituzioni non hanno comunicato o non lo hanno fatto abbastanza sui temi ambientali e, quando una questione era particolarmente complessa, hanno preferito evitarla. In questo modo hanno perso l'opportunità di affrontarla nei famosi tempi di pace cui accennavo prima, quando non c'è un'emergenza e si ha lo spazio e la calma di costruire un dialogo con i cittadini basato sulla fiducia. E ripeto: questo può essere applicato all'ambiente, così come alla sanità. Se le modalità di studio, sperimentazione, immissione sul mercato e l'utilità dei vaccini fossero state affrontate in un periodo tranquillo, se si fossero evitate le polarizzazioni, ora forse il numero di no-vax sarebbe ancora minore rispetto a quanti se ne attestano.
Il circolo virtuoso possibile
Quando la comunicazione ambientale (e non solo) è affrontata seguendo le indicazioni illustrate, inizia a funzionare quello che Giovanni Carrada definisce un circolo virtuoso possibile:
i cittadini si informano, si riuniscono, dialogano, manifestano;
la scienza studia e verifica;
la politica ascolta i cittadini, si confronta con gli scienziati e legifera;
l'industria, in base alle nuove scoperte e alle esigenze, innova.
Questo per ora non avviene in Italia (immagino lo avrai intuito 😉). Incontri come quello a cui ho assistito, però, sono il seme per far germogliare nuove pratiche giornalistiche e questo - per oggi - mi basta per donarmi nuovi spunti per la mia crescita professionale e la speranza di un giornalismo diverso.
Tu cosa ne pensi? Quando ti informi, attraverso testate cartacee o online, che impressione hai? Credi anche tu che queste linee guida possano servire a migliorare la comunicazione di media e istituzioni e il dialogo tra scienza, politica e cittadinanza? Se ti va di rispondere a queste domande e discuterne insieme, puoi scrivermi all'indirizzo alessia.fogliesparse@gmail.com.
Qualcosa da...
... leggere
Comunicare la scienza - Kit di sopravvivenza per ricercatori, scritto proprio da Giovanni Carrada, è stato uno dei primi libri che ho letto quando ho iniziato ad avvicinarmi al giornalismo e alla divulgazione scientifica. Se ti interessa, puoi scaricare gratuitamente il pdf da qui:
Comunicare la scienza, kit di sopravvivenza per ricercatori - Giovanni Carrada — giovannicarrada.com Comunicare la scienza è importantissimo ma difficile, e spesso a farlo devono essere proprio i ricercatori, che fanno però un altro mestiere e si trovano quindi svantaggiati in un mondo della comunicazione sempre più competitivo. Per loro, su incarico della Conferenza Nazionale dei Presidi delle Facoltà di Scienze e Tecnologie, ho scritto un breve manuale […]
... leggere (bis)
Giovanni Carrada cura anche una bella newsletter, "Troppo nuovo! Comunicare l'innovazione con gli occhi degli altri". Puoi leggerla o iscriverti cliccando sull'immagine sotto:
Sperando di ricominciare ad assistere dal vivo a più eventi e incontri formativi, ti saluto!
Buona domenica (e non scordarti di condividere Foglie sparse!),
Alessia