Foglie sparse | Welcome to the (urban) jungle!
Ciao,
come stai? Io un po' stropicciata dal cambio di stagione, per il resto tutto bene 🙂
Nell'ultima newsletter inviata prima dell'estate ti avevo raccontato che mi sarei dedicata alla lettura del Bestiario invisibile. Guida agli animali delle nostre città del biologo e scrittore Marco Granata.
Sono stata felice di perdermi tra le pagine di questa "guida raccontata" che, secondo me, non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca personale e dovrebbe essere introdotta come lettura nelle scuole medie e superiori.
Sono esagerata? Non credo: quando si parla di fauna selvatica la mente ci riporta molto spesso a boschi e parchi incontaminati (sigh?!?). Invece il contesto urbano, per chi lo sa osservare, è una vera e propria giungla.
Esplorando la giungla urbana
Le città sono per noi i luoghi che maggiormente riflettono l'azione distruttrice e allo stesso tempo creatrice dell'essere umano. Isole di cemento che hanno frammentato gli habitat di numerose specie animali. Se alcune sono scomparse a causa delle aree urbanizzate, altre invece si sono adattate, cogliendo nuove opportunità di sopravvivenza.
Se ci pensi, in città non siamo mai soli. Nel silenzio del nostro appartamento si nascondono ragni e pesciolini d'argento (Lepisma saccharina), alla fermata dell'autobus ci voltiamo al frullare delle ali di un colombo o di una tortora dal collare, verso le campagne siamo colpiti dagli occhi brillanti di volpi intente a nascondersi nel buio della sera. E questi sono solo pochissimi esempi della presenza degli animali nei centri abitati e nelle zone limitrofe.
Il libro di Granata è una guida in questa giungla urbana che, secondo uno studio che mi è capitato tra le mani navigando su Twitter, è una palestra per le abilità cognitive degli animali che vi abitano e un luogo di osservazione privilegiato per chi vuole studiarle.
Spirito di adattamento
La review (un articolo scientifico che riassume le conoscenze disponibili su un particolare argomento) di cui ti sto parlando è stata pubblicata su Current Opinion in Behavioral Sciences:

L'urbanizzazione è stata portatrice di sfide, ma anche di benefici per la fauna presente. Da un lato c'è la perdita di vegetazione, un incremento della densità umana, il problema della frammentazione degli habitat, la predazione, la scarsità di risorse naturali come fonte di cibo e tutto il bagaglio di disturbi di origine antropica, come inquinamento acustico, atmosferico e diffusione di contaminanti chimici.
Dall'altro la città offre accesso al cibo umano - vedi i cinghiali con la spazzatura romana - e a forme alternative di rifugio, come ruderi o anche ripari di fortuna vicino o dentro case, e persino grattacieli in cui riposare o addirittura riprodursi e prendersi cura della propria prole.
L'abilità di sfruttare gli umani per cibo e riparo è un adattamento che ha aiutato questi animali a sopravvivere, alle prese con il paesaggio urbano. Un esempio celebre è quello dei corvi della Prefettura di Miyagi, in Giappone, sorpresi a usare le automobili come schiaccianoci.
La biodiversità che non ti aspetti e che va tutelata
L'articolo scientifico si sofferma sulla possibilità di studiare il comportamento degli animali che si sono adattati alla città dal punto di vista etologico ed evolutivo e di farlo in maniera etica, senza dover ricorrere necessariamente alla cattura e a un disegno sperimentale progettato per essere svolto unicamente in laboratorio.
Io, invece, vorrei concentrarmi su un aspetto più legato a noi cittadin*: il riavvicinamento alla natura e la comprensione più approfondita del concetto di biodiversità, da cui dovrebbe scaturire la volontà di tutelare fauna e flora cittadina (e non).
Come riportato sulla rivista scientifica:
Capire i fattori che supportano la coesistenza tra umani e animali è importante e la conservazione della fauna selvatica deve essere direttamente integrata nella pianificazione urbana e nel processo di progettazione.
Non dovremmo più immaginare le città come la quintessenza dell'opera umana: gli animali non sono mai rimasti fuori dai confini delle nostre "isole", anzi, ne sono abitanti proprio come noi. A partire da questo, il passo successivo dovrebbe essere l'impegno a rendere i centri urbani luoghi in cui è possibile coesistere e risvegliare in noi consapevolezza e cambiamento.
Marco Granata scrive nel suo libro:
Le nostre città allora, quelle stesse città che sono il compendio del nostro impatto sulla Terra, possono diventare il simbolo di una nuova speranza. La natura della città è forse l’ultima forma di natura ancora in grado di responsabilizzarci e cambiare la nostra visione del mondo e il nostro modo di agire nei confronti della biodiversità.
Mi auguro che la prossima volta che un passerotto svolazzerà accanto a te, alla fermata dell'autobus o mentre sei al tavolino di un bar, tu possa guardarlo con occhi diversi. Di stupore e rispetto.
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Qualcosa da...
... leggere
Se ancora non hai deciso se leggere o meno il Bestiario invisibile di Marco Granata, qui c'è la mia recensione del libro che potrebbe convincerti.
Bestiario invisibile. Una guida (narrata) alla biodiversità cittadina | Sapereambiente — www.sapereambiente.it
Marco Granata, biologo e nature writer, nel suo primo lavoro pubblicato da Il Saggiatore, ci accompagna nella scoperta della biodiversità urbana, originata dalla perdita di habitat fuori dalle città e dall'adattamento delle specie che vi si radicano. Conoscerle può forse renderci più consapevoli della necessità di proteggere la natura.
La difficoltà del coesistere con gli animali selvatici si fa sentire maggiormente quando abbiamo a che fare con i grandi carnivori (ma anche con i cinghiali di cui sopra). Lo stesso Marco Granata ne parla in un articolo pubblicato per Rivista Studio (che ho segnalato anche sul mio canale Telegram, Il Trilobite legge).
Pensare come un orso • Rivista Studio — www.rivistastudio.com La storia del nostro conflitto con gli orsi nelle Alpi dimostra che abbiamo disimparato a considerare la natura come un meccanismo complesso.
... consultare
C'è un progetto che ha come obiettivo il miglioramento della coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina: è il Life Wolfalps EU. Questo è il sito dove potrai conoscere tutte le sue attività.
Life Wolfalps EU - Migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane Migliorare la coesistenza fra lupo e persone che vivono sulle Alpi realizzando soluzioni per garantire la conservazione a lungo termine del lupo sulle Alpi
... ascoltare
Ho parlato di Life Wolfalps EU e del manuale Lupus in bufala con Laura Scillitani, tecnico faunistico, communicator manager e divulgatrice scientifica. Dove? In una delle puntate del mio podcast Animal café - Chiacchiere e animali al bar.
Animal café - Puntata 2.3 | Al lupo! Al lupo! Animali e cattiva informazione con Laura Scillitani - Animal café - Chiacchiere e animali al bar | Podcast on Spotify — open.spotify.com
Listen to this episode from Animal café - Chiacchiere e animali al bar on Spotify. Parliamo del manuale Lupus in Bufala e del progetto LIFE Wolfalps EU con Laura Scillitani, tecnico faunistico, communicator manager e divulgatrice scientifica.
È ora di augurarti una serena domenica.
A presto,
Alessia
P.S. Quasi dimenticavo di svelarti la citazione musicale di questa newsletter.