Ciao!
Se ricevi la mia newsletter da un po’, sai che l’anno scorso — sempre a Pasqua — avevo parlato della forma delle uova degli uccelli e avevo promesso che quest’anno mi sarei dedicata a un’altra loro caratteristica: il colore.
Quindi eccomi qui, contenta di poter mantenere una promessa 🙂
Da cosa dipende il colore del guscio delle uova degli uccelli?
Se hai avuto la fortuna di osservare nidi di uccelli diversi o hai visitato la sezione di un museo dedicata alla oologia, il ramo dell’ornitologia che studia le uova, avrai notato che queste ultime oltre ad avere forme diverse esibiscono anche colori differenti: dal verde acquamarina al bianco, passando per il beige più o meno intenso, fino ad arrivare anche al marrone scuro. Sono, inoltre, decorate da differenti tipi di macchie.
Ebbene, tutte le sfumature e le varianti derivano da soli due pigmenti: la protoporfirina IX e la biliverdina. La prima è responsabile dei tono rosso-bruni mentre la seconda di quelli verde-blu, e in base alle loro concentrazioni avremo gusci marroni, crema, verdi, blu e olivastri. La maculatura è, invece, data da un secondo strato di pigmento che arricchisce la superficie di macchie, striature e linee.
Deporre uova colorate non è un tratto unico degli uccelli ed è una caratteristica che affonda le sue radici più lontano nell’intricato cespuglio dell’evoluzione. Sembra che anche Heyuannia huangi, un dinosauro del Cretaceo superiore, covasse uova di un bel verde azzurrino.
Perché i gusci delle uova sono colorati?
Esistono numerose ipotesi sul motivo per cui i gusci delle uova degli uccelli assumano differenti colorazioni.
Potrebbe trattarsi di una colorazione mimetica, per nasconderle dai predatori, oppure potrebbe essere un modo per difendersi dal parassitismo di cova.
Cos’è il parassitismo di cova? È definito come un sistema riproduttivo alternativo e ben l’1% delle specie di uccelli si affidano unicamente a questa opzione. Ciò che i parassiti sfruttano a spese di un altro uccello sono le cure parentali: una femmina deporrà le uova nel nido di una coppia della stessa specie o di una specie diversa e i malcapitati coveranno e cresceranno l’intruso come fosse il proprio figlio. Questo a scapito del resto della nidiata legittima, che morirà parzialmente o integralmente. L’esempio più celebre di parassitismo di cova è quello del cuculo comune (Cuculus canorus), il cui pulcino — appena schiuso l’uovo — butta fuori dal nido tutte le uova deposte dalla madre “adottiva”.
Se guardando questo video hai pensato male del cuculo, ti capisco.
Deporre uova colorate aiuterebbe quindi a distinguere la propria covata da quella dei parassiti. Ma, in questo caso, il diavolo fa le pentole e i coperchi e, ad esempio, proprio il cuculo ha evoluto la capacità di mimare con minuzia le uova delle specie parassitate, rendendone difficile la discriminazione. È un po’ un circolo vizioso: le altre specie cercano di sviluppare strategie sempre più accurate per riconoscere le proprie uova, e il cuculo evolve a sua volta, diventando sempre più bravo nell’imitarle.
Un’altra ragione per spiegare le colorazioni del guscio è mostrare lo stato di salute della madre: uova più azzurre indicherebbero una femmina più sana e capace di risparmiare più risorse per i suoi piccoli.
Tra temperature e nidi
Esistono anche altre teorie sul colore delle uova. Uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution nel 2019 suggerisce che i gusci delle uova di uccelli che vivono in zone più fredde sono più scure perché così si riscalderebbero prima alla luce del sole, garantendo una buona termoregolazione dell’uovo. Nelle zone temperate, dove c’è meno necessità di calore, altre pressioni selettive giocherebbero differenti ruoli nella colorazione: il rischio di predazione prima di tutto, ma anche le difese antimicrobiche fornite dalla protoporfirina e la necessità di accrescere la robustezza del guscio.
Una ricerca del 2021 ha collegato il colore delle uova alla tipologia di nido. L’analisi è stata svolta analizzando i colori delle uova conservate nella Australian National Wildlife Collection di Canberra. Si tratta di ben 568 covate di 269 specie di passeriformi delle 352 esistenti in Australia, che comprendono 41 delle 44 famiglie presenti. I colori e i disegni dei gusci sono stati confrontati con le tipologie di nido: a coppa, quindi aperti nella parte superiore, o a cupola, chiusi e più riparati.
I risultati hanno mostrato che effettivamente c’è un collegamento tra colore e forma del nido: quelli a cupola accolgono uova con una gamma di colori minore, bianche o marrone scuro, quelli a coppa hanno uova con una maggiore varietà (bianche, rosa, olivastre, blu, marroni).
Un arcobaleno per difendersi dalle minacce dovute a un nido che espone maggiormente le uova: per l’appunto predatori, parassitismo di cova e condizioni ambientali sfavorevoli.
E le macchie? A cosa servono? Sai cosa ti dico: sarà l’argomento per la prossima Pasqua!
Qualcosa da…
… leggere
🥚 L’articolo pubblicato su The Conversation a proposito del legame tra colore del guscio delle uova e forma del nido.
🌡️ Qui il podcast (trascritto) di Scientific American sulla ricerca che analizzava l’influenza del clima sul colore delle uova.
👁️ E se per distinguere le proprie uova e proteggersi dai parassiti di cova alcuni uccelli riuscissero a usare la radiazione ultravioletta? Qui un approfondimento sulla vista degli uccelli.
Ci vediamo tra due settimane (o qualcosa di più) 😬
Buona Pasqua,
Alessia