Foglie sparse - Lingue di altri mondi
Buona domenica!
Louise Banks è una linguista e viene presto convocata dalle forze militari statunitensi per aiutarle a comunicare con degli alieni, delle forme di vita completamente diverse dalla nostra, giunti sulla Terra per non si sa quale motivo. Questa è la trama di Storia della tua vita, un racconto dello scrittore di fantascienza Ted Chiang. Se ti è familiare - e non hai letto la sua raccolta di racconti - è perché da questa storia è stato tratto il film Arrival (Denis Villeneuve, 2016). Comprendere il linguaggio di un essere completamente diverso da noi, che vive in un mondo differente dal nostro, percepito con organi diversi dai nostri, non è affatto semplice ma è una tentazione estremamente forte per Homo sapiens. Non c'è bisogno, però, di disturbare abitanti di altri pianeti per farlo: su questa Terra, se ci pensi bene, gli animali possono essere considerati in un certo qual modo degli extraterrestri. Come tradurre la loro lingua?
L'anello di Re Salomone
Secondo la leggenda, Re Salomone possedeva un anello che gli permetteva di parlare con gli animali e capirne il linguaggio. Fu l'etologo Konrad Lorenz a spiegare, nel suo libro più conosciuto, che il vero anello è la nostra capacità di osservare il comportamento degli altri esseri viventi. Quest'ultimi posseggono una miriade di strategie per comunicare con gli individui della propria specie e addirittura con quelli di altre specie. Però interpretare il comportamento è piuttosto diverso dall'esprimersi in una vera e propria lingua ed è anche vero che il linguaggio, forse la caratteristica che più contraddistingue l'essere umano, l'animale che parla, deve avere determinate caratteristiche per essere definito tale e poter essere così maneggiato.
Cosa caratterizza un linguaggio e come può essere tradotto da un'intelligenza artificiale?
Prima di pensare di tradurre il linguaggio animale è necessario capire se ha le caratteristiche per essere definito tale. Se Lorenz affermava che gli animali non possedessero un linguaggio nel vero senso della parola, Karsten Brensing, un biologo marino autore di numerosi testi sulla comunicazione animale, non è completamente d'accordo con questa asserzione. Anzi, è convinto che l'espressione di molti animali possa essere certamente definita linguaggio.
Quali sono le caratteristiche principali che ci dicono che siamo davanti a un linguaggio? Secondo Brensing sono tre:
il rapporto tra significante e significato, ciascuna vocalizzazione deve avere un significato fisso che non cambia;
una grammatica, una serie di regole che serva a costruire una frase;
una forma di apprendimento, le vocalizzazioni non devono essere completamente innate.
Questi criteri effettivamente permettono di inserire nel grande insieme dei linguaggi, ad esempio, il canto degli uccelli e le vocalizzazioni dei cetacei.
Ok, ma come puoi tradurre una lingua se non hai un dizionario o qualcosa di simile a una Stele di Rosetta? È a questo punto che ci viene in aiuto l'intelligenza artificiale.
Nel 2013, comparve una nuova tecnica di machine learning - un sottoinsieme dell'intelligenza artificiale che si occupa di creare sistemi che apprendono in base ai dati (tanti) che utilizzano - in grado di realizzare una rappresentazione geometrica di un'intera lingua: una sorta di galassia in cui ciascuna stella è una parola e la distanza e la direzione tra le stelle ne codificano la relazione di significato.


Ora immagina di avere due linguaggi sconosciuti e che, analizzandoli per un tempo abbastanza lungo, tu possa scoprire come tradurli tra loro. Questo è stato fatto nel 2017: tradurre linguaggi sconosciuti senza il bisogno di una Stele di Rosetta, un dizionario o una qualsiasi chiave di lettura. In che modo si è giunti a questo risultato? Il metodo è il seguente: si allineano le “costellazioni” delle diverse lingue finché non si trova una corrispondenza tra le loro forme. In questo modo si farà combaciare la struttura delle loro relazioni interne, così che le stelle (le parole) di un linguaggio si sovrappongano a quelle del secondo linguaggio. Per tradurre una parola, devi trovare la stella del secondo linguaggio più vicina a quella del primo.

Ebbene sì, è questo il metodo adoperato dalle maggiori compagnie tecnologiche per i propri servizi di traduzione.
Nel 2018 c'è stato un ulteriore progresso: l'applicabilità di questo metodo al linguaggio parlato.
Ma tutto questo come può aiutarci a tradurre l'"animalese"?
L'Earth Species Project
Alla luce di questi progressi, spinti dalla curiosità e ispirati dal lavoro di etologi, biologi e altri esperti, Britt Selvitelle, informatico, attivista per i diritti degli animali, filantropo e parte del gruppo che fondò Twitter, e Aza Raskin, matematico, fisico della materia oscura e cofondatore del Center for Humane Technology (ne avrei sentito parlare se hai visto il documentario The Social Dilemma), hanno ideato e realizzato l'Earth Species Project: un progetto collaborativo, open-source e non a scopo di lucro, dedicato alla decodifica del linguaggio non umano.
In base a decenni di studi di bioacustica e comunicazione animale, tra le prime specie scelte per questo esperimento ci sono cetacei e primati (e si pensa già in futuro di passare ai corvidi). La realizzazione di un progetto così ambizioso non manca di difficoltà intrinseche: la comunicazione tra animali passa attraverso molteplici vie e quindi sarà necessario avere a disposizione non solo le registrazioni audio dei suoni emessi ma anche un set abbastanza ricco di altre informazioni sull'ambiente, in maniera tale da collegare ai suoni tutta una serie di stimoli e risposte a quest'ultimi. Altra questione aperta: in un certo senso gli animali sono realmente degli alieni. Prendiamo come esempio proprio i cetacei: vivono in un mondo di acqua, in un ambiente molto diverso dal nostro e hanno una fisiologia, un corpo, delle percezioni diverse dalle nostre. Considerando questo aspetto, potremmo pensare che ci siano "parole" intraducibili perché riconducibili a esperienze a noi sconosciute proprio in quanto Homo sapiens (e viceversa).
L'Earth Species Project non è l'unico ad avere questi obiettivi. In tanti sperano che tradurre il linguaggio degli animali possa avvicinare ancora di più l'uomo alla natura, conferirci un'ulteriore spinta verso la conservazione. Del resto Louise Banks, nel racconto di Ted Chiang, scopre - nel bene e nel male - quanto la lingua possa plasmare il modo attraverso il quale facciamo esperienza del mondo. Chissà come potrebbe cambiarci conoscere i linguaggi non-umani.
P.S. Comunque io una certa interprete di balenese (benché non umana) la ricordo 😁
Ah, no, qualcuno mi ha segnalato altri due eccellenti traduttori di "animalese".
Qualcosa da...
... scoprire
L'Earth Species Project non è l'unico progetto sulla traduzione del linguaggio non umano. Un altro esempio è il Progetto CETI (CEtacean Translation Initiative) che utilizza il machine learning e la robotica per tradurre le vocalizzazioni di capodogli.
PROJECT CETI — www.projectceti.org
Project CETI (Cetacean Translation Initiative) is a nonprofit organization and 2020 TED Audacious Project applying advanced machine learning and gentle robotics to decipher the communication of the world’s most enigmatic ocean species: the sperm whale.
... leggere (1)
Un articolo di Philip Ball, scrittore e divulgatore scientifico, sulle sfide da affrontare per tradurre l'"animalese" con il supporto dell'intelligenza artificiale.
The Challenges of Animal Translation | The New Yorker — www.newyorker.com Artificial intelligence may help us decode animalese. But how much will we really be able to understand?
... leggere (2)
Il Progetto CETI spiegato sullo Smithsonian Magazine.
Could We Chat With Whales? | Innovation | Smithsonian Magazine — www.smithsonianmag.com An ambitious project is attempting to interpret sperm whale clicks with artificial intelligence, then talk back to them
... leggere (3)
Non posso non consigliarti Storie della tua vita, la raccolta da cui è tratto il racconto che ho citato.
Storie della tua vita - Sperling & Kupfer Editore — www.sperling.it Lo studio di una lingua aliena; un ormone che aumenta l’intelligenza; un mondo funestato dalle apparizioni angeliche; il mito della Torre di Babele e quello del golem; una rivista scientifica del futuro; un ritocco al cervello che rende indifferenti rispetto alla bellezza; una rivoluzionaria dimostrazione matematica che finisce per negare il concetto stesso di matematica. …
È giunto il momento di salutarci.
Ti auguro di trascorrere una buona giornata,
Alessia