Piante e stregoneria: questioni di etimologia
[Foglie sparse #74] Dopo un bel po' di tempo torno a parlarti di flora 🌱
Ciao,
come stai? In queste settimane ho raccolto parecchio materiale per questo nostro appuntamento e ho incrociato notizie e pubblicazioni un po’ macabre e un po’ magiche, ma tutte estremamente curiose e appassionati. Per le prime ho deciso di aspettare Halloween, quando ci sarà l’atmosfera giusta; le seconde probabilmente ti riserveranno sorprese perché ne scriverò insieme ad alcuni ospiti.
C’era però una ricerca, sempre legata alla magia, di cui avevo proprio voglia di parlarti perché è da tanto tempo che non ci avventuriamo nel mondo vegetale. In più si tratta di etnobotanica, una disciplina che trovo affascinante da sempre.
Non indugio oltre. Trasferiamoci virtualmente in Europa nord-occidentale per capire il possibile legame tra stregoneria e i nomi di alcune piante.
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Hypericum perforatum, in Italia conosciuto con il nome di Iperico o Erba di San Giovanni, utilizzato in tutta Europa per proteggersi dal male, incarnato ad esempio nella figura del diavolo o nella stregoneria. Credits: I. Pombo Geertsma.
Le streghe erano erboriste?
Come ci suggerisce l’Enciclopedia Treccani, l’etnobotanica è un
campo di studi interdisciplinare che coinvolge l’antropologia culturale, la botanica, la linguistica e si occupa del modo in cui, nelle diverse società, le piante vengono classificate e dei significati simbolici e metaforici di cui si riveste localmente il rapporto tra l’essere umano e il mondo vegetale.
Tra gli studi compresi in questo ambito ci sono quelli che riguardano le origini dei nomi comuni delle piante che, spesso, ci possono raccontare tanto della storia di un territorio e delle proprietà degli stessi vegetali. È per questo motivo che un gruppo di ricercatrici e ricercatori ha pensato di scavare nelle etimologie dei nomi di alcune piante per cercare le prove di un’ipotesi non ancora supportata da dati certi.
Sembra che, nell’Europa nord-occidentale, le streghe siano associate all'uso di piante medicinali, abortive, allucinogene e tossiche. Se ci pensi, anche nella nostra immaginazione campeggia la figura della strega, in equilibrio con il mondo naturale, che prepara pozioni magiche con strane radici. Effettivamente questa connessione non è sostenuta da testimonianze solide e gli storici non sono convinti che le persone condannate come streghe fossero esperte nell’uso delle erbe come medicamenti.
Tuttavia, l’analisi dei nomi comuni locali delle piante che contengono riferimenti alla stregoneria o al male sono apparse un buon inizio per capire se questo collegamento fosse reale nel passato.
Lei è Debbie Reynolds che interpreta una strega buona nel film Disney “Halloweentown - Streghe si nasce” nei lontani anni ‘90. Pellicola da me mai vista, considerando che nel 1998 ero alle superiori e quindi non facevo già più parte del pubblico adatto a un prodotto cinematografico come questo. Vale, invece, la pena di ammirare Reynolds in Cantando sotto la pioggia (1952).
Sono stati quindi messi al vaglio i nomi comuni delle piante che indicano un'associazione con streghe e diavoli per scoprire perché queste specie e la stregoneria fossero collegate. Le caratteristiche delle specie vegetali (ad esempio proprietà terapeutiche e tossicità) sono state valutate per determinare se esistessero legami non casuali tra questi tratti e i loro nomi.
Un’impresa per niente semplice
Autrici e autori dello studio, pubblicato su Journal of Ethnopharmacology, hanno effettuato una ricerca bibliografica in database inglesi, olandesi, tedeschi, frisoni (la lingua frisona appartiene, con l'olandese, al gruppo germanico occidentale) e scandinavi, insieme a fonti pubblicate e inedite sui nomi delle piante popolari del XIX e XXI secolo. Data la somiglianza della flora nei territori considerati, sono state incluse solo le aree dell’Europa nord-occidentale in cui si parlano quelle lingue e non quelle oltremare, come Stati Uniti e Suriname. Quindi è stato compilato un nuovo database con nomi comuni di piante contenenti i termini strega e diavolo (e sinonimi e affini di questi termini) insieme ai nomi scientifici associati.
A raccontarla così sembra semplice ma, ad esempio, ci sono state piante la cui origine del nome non era così cristallina.
Papaver rhoeas. Credits: Josep Monter Martinez da Pixabay
Il papavero comune (Papaver rhoeas) ha ben 24 nomi comuni in olandese, tra cui kolbloem, kolle, kollebos, kollebosbloem, kollenbloem, kollenbrander, kolroos, rode-kol e wilde-kol. Ora, kol in olandese può essere usato per la parola strega ma può riferirsi anche alla capsula che contiene i semi. In tedesco sono stati documentati due nomi per questa specie, hexe e teufels-blume; in svedese fans-örta e in inglese Devil's Tongue, entrambi nomi riferiti al diavolo, a indicare che la specie era vista sotto una luce negativa. È quindi stato deciso di inserire il papavero comune tra quelle specie che hanno un legame con la stregoneria.
Circaea lutetiana. Credits: Pethan, July 26, 2005 Mosel, Germany, Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0 DEED
Un altro caso molto intrigante è quello della Circaea lutetiana, da noi chiamata Erba maga comune, toovenaarskruid in olandese (congiunzione di mago ed erba) ed Hexekraut (erba delle streghe) in tedesco. Insomma, più chiaro di così! E, invece, questo potrebbe essere un esempio in cui è il nome comune a essere stato influenzato da quello scientifico: il nome del genere, Circaea, si riferisce alla dea greca Circe, considerata una strega ed esperta di piante magiche — è quella che trasformò Ulisse e i suoi compagni in maiali nell’Odissea. Ma Circaea lutetiana non è tossica e non ha altre caratteristiche negative. Diversi autori concordano sul fatto che i nomi comuni di questa specie che si riferiscono alle streghe e alla magia siano trasposizioni del suo nome scientifico, poiché la pianta difficilmente ha rivestito un ruolo nel folklore o nella medicina popolare. Per ora non è stato possibile chiarire il motivo per cui questa specie ha preso il nome della dea greca e gli autori della studio evidenziano che un'indagine approfondita su altri erbari del XVI secolo potrebbe chiarire questo mistero.
Perché le piante hanno preso il nome da streghe e diavoli nell'Europa nord-occidentale?
La ricerca ha rivelato che in Europa nord-occidentale un elevato numero di piante, ossia 425 taxa di piante (il taxon è una categoria o entità di qualsiasi grado, come specie, genere, famiglia, ecc.) in 97 famiglie, è associata a streghe e diavoli nei nomi comuni che le indicano, ma i termini strega e diavolo erano probabilmente usati in modo peggiorativo, per denominare piante tossiche e infestanti. Era un modo per avvertire chi aveva a che fare con questi vegetali di stare attenti. Inoltre, sembra esistere un'associazione significativa tra le piante che prendono il nome da streghe e diavoli e il loro uso apotropaico, per la protezione dal male. L’iperico, la pianta che trovi nell’immagine di copertina di questa newsletter, è una di queste: il nome Erba di San Giovanni dovrebbe derivare dalla tradizionale raccolta che si svolge durante la notte del 24 giugno, giorno in cui si ricorda il martirio per l’appunto di San Giovanni. Nei riti pagani questa pianta veniva raccolta e bruciata dentro i fuochi del solstizio d’estate per augurare prosperità e per tenere lontana la sfortuna, oltre che presenze oscure come diavoli, streghe e folletti.
Una sintesi grafica tratta da Isabela Pombo Geertsma, Corné F.H. van der Linden, Roy Vickery, Tinde R. van Andel, Why are plants named after witches and devils in north-western Europe?, Journal of Ethnopharmacology, Volume 325, 2024, 117804, ISSN 0378-8741, https://doi.org/10.1016/j.jep.2024.117804
Non è stato trovato un collegamento tra i nomi di queste piante e possibili proprietà abortive e allucinogene. Questo indica che, quando sono stati coniati tali nomi, le persone non associavano usi medici o psicotropi da parte di chi era considerata una strega.
L’etimologia dei nomi di molte altre specie vegetali è ancora difficile da chiarire e studiose e studiosi evidenziano che in futuro la ricerca potrebbe approfondire la nascita storica di queste parole, individuarne l’età, confrontandole con i nomi presenti nei documenti dei processi per stregoneria e negli erbari del XVI secolo, l’epoca in cui si tennero i primi processi alle streghe in Europa.
P.S. Un ringraziamento a Mauro Mandrioli, docente di genetica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, per aver condiviso lo studio sul suo profilo Facebook. Un ottimo tema di cui parlare!
Qualcosa da…
… leggere
🔍 A proposito di usi medici delle piante, in una news del sito di Science si parla di una recente scoperta in un sito archeologico olandese risalente a circa 2000 anni fa;
🌱 Alcune informazioni sul folklore legato all’iperico;
✉️ La seconda newsletter che ho inviato nel lontano 2021 parlava di etnobotanica, nello specifico della papagna (ai tempi mi servivo di un’altra piattaforma per spedire queste email ed ecco perché troverai strani link malfunzionanti 😑)
📚 Due libri che ho recensito e vorrei consigliarti:
Piante cattive. Storie velenose, urticanti e letali, di Katia Astafieff, tradotto da Sara Prencipe (add editore, 2022);
Ci vuole un fiore. Racconti e meraviglie del silenzioso regno verde, di Mariacristina Villani (Codice Edizioni, 2021).
Buona domenica e alla prossima,
Alessia