Uccelli che gesticolano
[Foglie sparse #78] Non siamo gli unici a usare gesti nel regno animale: anche la cincia giapponese cede il passo con un "dopo di te".
Ciao!
Ormai una vita fa, sono stata per qualche mese a Liverpool per il mio dottorato di ricerca. Lì ero l’unica italiana: un aspetto decisamente positivo per migliorare il mio inglese e che mi ha permesso, dopo un po’, di osservare con occhi diversi alcune nostre abitudini. Tra queste il nostro tipico gesticolare. Ricordo vividamente quando, al termine del mio periodo all’estero, arrivai al gate per prendere il volo Londra-Bari: vedevo dappertutto mani in aria che si muovevano vorticosamente. 😄
Noi italiani gesticoliamo molto, chi è del sud spesso un pizzico di più. È vero, però, che l’uso di gesti è tipico di Homo sapiens. Ma è una nostra esclusiva nel regno animale? Sembrerebbe proprio di no, come rivela un recente studio su un uccello proveniente da Oriente: la cincia giapponese.
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Il senso della cincia per la comunicazione
Toshitaka Suzuki, ricercatore di comunicazione animale dell’Università di Tokyo, studia da quasi 20 anni la cincia giapponese (Parus minor), uccello della famiglia dei Paridi di cui noi conosciamo meglio la cinciallegra (Parus major, di cui avevo già scritto qualche tempo fa).
In passato, il ricercatore si è occupato della comunicazione acustica di questi uccelli, arrivando a dimostrare che anche loro, come noi esseri umani, utilizzano delle regole di sintassi: noi abbiamo una serie di parole e, combinandole, possiamo trasmettere messaggi differenti, le cince fanno la stessa cosa cambiando l’ordine in cui emettono alcuni elementi vocali di base.
Del resto, non è la prima volta che incrocio ricerche sugli uccelli e l’evoluzione del linguaggio.
Parlando dei suoi studi sulle cince giapponesi, Toshitaka Suzuki ha dichiarato:
Da oltre 17 anni mi dedico allo studio di questi affascinanti uccelli. Non solo utilizzano richiami specifici per trasmettere significati particolari, ma combinano anche diversi richiami in frasi utilizzando regole sintattiche. Queste diverse vocalizzazioni mi hanno portato ad avviare questa ricerca sul loro potenziale uso dei gesti fisici.
La ricerca citata è stata da poco pubblicata su Current Biology, una prestigiosa rivista scientifica.
Prego, dopo di te!
Noi esseri umani gesticoliamo (e alcuni più di altri).
Forse ricorderai (o forse no) l’attore Neri Marcorè quando imitava Alberto Angela, esasperandone la tendenza a gesticolare.
Muovendo parti del nostro corpo — direi soprattutto le mani — possiamo, ad esempio, indicare oggetti o trasmettere messaggi (in quest’ultimo caso siamo davanti a gesti simbolici). Non siamo i soli: ad oggi abbiamo prove dell’uso di gesti in uccelli (neanche a dirlo, nei corvidi), pesci (ne avevo scritto qui) e primati, quali bonobo e scimpanzé.
La cosa interessante è che Toshitaka Suzuki e Norimasa Sugita, autori dell’articolo pubblicato su Current Biology, sono riusciti a osservare un gesto simbolico nelle cince giapponesi. Noi potremmo definirlo come l'equivalente del nostro “prego, dopo di te”, un segnale con cui cediamo il passo a qualcuno. Non si tratta di un “semplice” indicare o mostrare, gesti che non richiedono capacità cognitive eccessivamente complesse.
In primavera è stato esaminato il comportamento di 8 coppie di uccelli nel momento in cui giungevano al nido con il cibo per nutrire i piccoli. In questa particolare occasione, le cince entrano nel nido uno alla volta, e i ricercatori hanno notato che prima di farlo spesso si poggiavano su un ramo nelle vicinanze e una delle due sbatteva le ali verso l'altra.
Analizzando in dettaglio 321 visite ai nidi, gli autori hanno scoperto che erano quasi esclusivamente le femmine a sbattere le ali, gesto che spingeva il compagno a entrare per primo nel nido, per poi seguirlo.
Come capire che siamo davanti a un gesto simbolico?
Gli studiosi hanno affermato che il battito di ali davanti al nido in questa situazione costituisce un gesto simbolico poiché rispetta i seguenti criteri:
è stato compiuto solo in presenza del compagno;
cessa dopo che il compagno è entrato nel nido;
stimola l’ingresso nel nido senza un contatto fisico diretto.
Inoltre, il segnale è diretto verso il compagno e non verso il nido, quindi non dà un’indicazione di posizione, come accade nei gesti detti deittici in cui l’attenzione del destinatario viene indirizzata verso un oggetto. Sbattere le ali esprime uno specifico messaggio, una richiesta: entra prima tu. O “dopo di te”, come diremmo noi umani.
Capire l’evoluzione del linguaggio
Mike Webster, ornitologo della Cornell University, un’importante istituzione per lo studio degli uccelli con il suo Cornell Lab of Ornithology, ha commentato così i risultati pubblicati:
Hanno fatto davvero un ottimo lavoro nel dimostrare che esiste un'associazione tra questo movimento, questo gesto e poi... l'altro uccello che fa qualcosa. È un sostegno davvero forte all’idea che si tratti di un gesto simbolico. L’uccello che riceve sa cosa significa e fa quello che dovrebbe fare.
E ora? Come sempre ci saranno nuove domande a cui rispondere. Ad esempio, bisognerà capire il significato ecologico della prevalenza femminile nel compiere questo gesto. Toshitaka Suzuki — e non sarà il solo — continuerà a esplorare la comunicazione acustica e visiva delle cince giapponesi. Come suggerito a conclusione del suo articolo scientifico, inoltre, si potrebbero approfondire i meccanismi cognitivi di questi tipi di comunicazione e come si siano evoluti anche nelle altre specie di uccelli. Un passo che, a sua volta, potrebbe gettare una nuova luce sulle attuali teorie riguardanti l’evoluzione del linguaggio. Una facoltà che abbiamo sempre pensato rendesse unici noi umani e che stiamo scoprendo potrebbe non essere esclusivamente nostra.
Qualcosa da…
… leggere
📰 Un articolo divulgativo sulla ricerca di cui ho scritto, pubblicato su Scientific American.
🐦⬛ Non c’è bisogno di essere ricercatrici o ricercatori per osservare gli uccelli e apprezzarne la bellezza. Un articolo di Ed Yong, giornalista scientifico e premio Pulitzer, parla delle gioie del birdwatching. Pensa, questo pezzo mi è piaciuto così tanto che l’ho consigliato anche sul mio canale Telegram.
📚Un libro meraviglioso per conoscere il comportamento degli uccelli d’Europa: Le comportement des oiseaux d'Europe di Armando Gariboldi, naturalista ed ex direttore generale della LIPU, e Andrea Ambrogio, illustratore. Questa è un’edizione in francese recente, esiste anche il testo in italiano, più datato.
Piccolissima postilla prima di salutarti: ci sono due link che portano a mie newsletter di più di un anno fa. Quando ho iniziato ero su un’altra piattaforma, Revue, e solo in seguito sono passata a Substack. Te lo scrivo perché ci potrebbero essere dei link malfunzionanti e delle immagini che non sono più presenti (oltre a riferimenti ai servizi di Revue). Seppur con questi problemi, il contenuto è ancora facilmente fruibile.
In futuro aggiornerò l’archivio… ma non è questo il giorno 🙃
Alla prossima!